4 agosto 2021

La conservazione e prevenzione di un bene culturale - Gocce di Medioevo

Un vanto e una responsabilità: la metà dei beni culturali del mondo è in Italia Oltre la metà dei beni culturali presenti al mondo si trova in Italia. Gli eventi storici dall’antichità ad oggi hanno consegnato un patrimonio di eccezionale ricchezza e varietà rispetto agli altri Paesi che, oltre ad essere un motivo di vanto e di soddisfazione, deve richiedere una particolare attenzione per la tutela e la salvaguardia. L’esistenza di un così eccezionale numero di beni artistici, archeologici e architettonici comporta infatti un enorme impegno economico ed organizzativo per lo Stato orientato a garantire la buona conservazione e a prevenire problematiche di non facile soluzione. Il tema della preservazione del patrimonio artistico è dunque di particolare attualità su tutto il territorio nazionale, compreso sul territorio locale di Arezzo dove ha sede la Bottega d’Arte Toscana dell’artista Silvia Salvadori che è specializzata proprio nella riproduzione di opere tra Medioevo e Rinascimento.
L’importanza della riproduzione per la salvaguardia delle opere L’urgenza è di sensibilizzare verso l’importanza della tutela delle opere d’arte per mantenerne la qualità e per sviluppare una cultura della conservazione preventiva per ridurre al minimo i danni causati dal tempo e dagli agenti atmosferici, oltre che da eventuali episodi vandalici, favorendo così un notevole risparmio alle casse dell’erario per successivi interventi di restauro e recupero. Per garantirne una corretta fruizione e divulgazione è innanzitutto necessario focalizzarsi sul valore dei beni in termini storici e artistici, favorendo la creazione di una nuova stagione culturale capace di coinvolgere le nuove generazioni e di “mecenati” che possano portare un contributo alla città, al territorio e alla comunità. Il primo passaggio richiede la presa in esame di tutti gli accorgimenti legati alla conservazione preventiva in ambito museale, architettonico, storico e artistico in generale per impedire che il deterioramento dell’opera renda necessari interventi invasivi che inevitabilmente ne altererebbero la percezione visiva e ne diminuirebbero il valore. Un caso specifico nella città di Arezzo è quello del polittico di Pietro Lorenzetti del 1320 conservato nella Pieve di Santa Maria che è stato più volte restaurato a causa del lento logorio e che è stato oggetto di un atto vandalico compiuto nel 1976. Questi costosi interventi sarebbero stati evitati con una più attenta opera di tutela e prevenzione o, meglio ancora, con la realizzazione di una copia da tenere esposta nella chiesa e che favorisca il trasferimento e la conservazione dell’originale all’interno di un museo. In questo senso, un esempio arriva dalla vetrata del Duomo di Siena dove l’originale, dopo esser stato restaurato, è custodito presso il Museo dell’Opera del Duomo con lo scopo di prevenirne i danni. La stessa riproduzione delle opere è animata dalla volontà di proporre gli stessi dettagli e le stesse sensazioni del bene culturale originale, con un’attenta opera di studio e di ricerca volta ad utilizzare gli stessi supporti, le stesse tecniche e gli stessi colori.  
Azioni critiche e costruttive per tutelare tesori culturali e artistici di rilevante importanza La tutela del patrimonio deve essere argomento di riflessione e approfondimento. Compito di ogni buona amministrazione è di creare interazioni e stimoli per un’azione critica e costruttiva, capace di attivare una rete che comprenda numerosi soggetti e realtà impegnati sul territorio. Queste politiche culturali richiedono infatti un’attenta opera di studio e di programmazione per scongiurare l’improvvisazione o le mode, con l’obiettivo di evitare la dispersione di un tesoro culturale e artistico di importanza rilevante. La promozione e la tutela del “nuovo”, ad esempio, non possono essere condotte a discapito dell’“antico”, commettendo l’errore di dimenticare il proprio passato e le proprie radici, marcando indelebilmente la linea di confine del rispetto nei confronti degli artisti del passato che sono stati testimoni sinceri e trasparenti di un mondo dove ogni forma artistica ha promosso la bellezza e ha elevato la coscienza e l’appartenenza di un popolo ad una città, alle sue tradizioni, ai suoi costumi e alle sue abitudini. Di fondamentale importanza è, prima di tutto, riconoscere il valore del bene per la comunità. In conclusione, in un mondo così interconnesso è basilare tornare ad apprezzare il potere della cultura di trasformare la società, arricchendo le vite quotidiane in innumerevoli modi e sviluppando programmi volti a proteggere e a tutelare il nostro patrimonio, che è un tesoro di cui tutti dobbiamo goderne oggi e domani.