Gemme

Tutte le stagioni della storia dell’arte sono state caratterizzate dall’impiego delle pietre dure che, accanto alle principali discipline artistiche, venivano sovente utilizzate tenendo conto della loro disponibilità e delle conoscenze tecniche al tempo acquisite per la loro lavorazione.

 

Nel corso del Medioevo cominciò a diffondersi in pittura l’uso delle pietre dure che venivano impiegate dagli artisti dell’epoca per impreziosire gli ornamenti e le minuziose rifiniture dei fondi a foglia d’oro.

 

Più di una semplice decorazione di pregio, le pietre preziose assunsero un valore più alto affermandosi come simboli di una umanità che sentiva l’urgenza di essere purificata e che ritrovava nella purezza e nella perfezione di queste pietre il segno delle virtù, come nel caso dei cristalli, soprattutto del cristallo di Rocca ricercatissimo nel Medioevo e per tutto il Cinquecento, rappresentazione della virtù perfetta.

 

Non fu quindi un caso che nell’iconografia cristiana la pietra preziosa venne assunta come simbolo di Maria, in quanto capace di brillare e risplendere solo quando colpita dal raggio della luce divina.

 

Il mondo delle pietre preziose venne investito di una forte simbologia che gli autori cristiani cercarono di “ripulire” dalla patina di superstizione ereditata dalle epoche precedenti per accentuarne invece la valenza simbolica.

 

Un legame sempre più profondo, destinato a crescere in virtù delle particolari proprietà delle pietre preziose, contraddistinte da trasparenza, colore, durezza e dalla capacità di essere imperiture, a differenza di tutte le altre creature della terra.

 

Tra tutte le pietre, quella più ricercate nel Medioevo e nel Rinascimento fu certamente il quarzo, in particolare il quarzo ialino o Cristallo di Rocca, sebbene fossero ampiamente utilizzate anche l’opale, l’acquamarina, il diaspro, l’ametista, l’agata e la corniola.

Non meno apprezzate e ricercate erano il corallo e le perle, anch’esse dotate di un forte significato simbolico. Il corallo era, infatti, il simbolo del sangue di Cristo e la sua funzione era di protezione, mentre le perle, allora ritenute gemme del mare, erano considerate come l’emblema della verginità e della purezza e per questa ragione associate alla Vergine, alle spose ma anche a re e a principi.

 

Un mondo carico di simbologie quello delle pietre preziose che, nei diversi campi in cui vennero impegnate, dall’oreficeria alla pittura quindi, ebbero il compito non solo di soddisfare un’esigenza decorativa e ornamentale ma anche di assumere una valenza simbolica, capace di unire il senso del magico con il significato religioso. La gemma proteggeva chi la indossava e aveva la capacità di trasmettere le sue virtù all’oggetto sul quale veniva applicata; nulla era lasciato al caso, al contrario la stessa montatura delle gemme assumeva un significato simbolico ben preciso.

Un esempio del forte legame tra pietra preziosa e simbolismo lo ritroviamo nell’Apocalisse di Giovanni, dove la Città Santa, la Nuova Gerusalemme, viene appunto descritta di uno splendore “simile a pietra preziosissima, quale pietra di diaspro splendente come cristallo”.

"[18] Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. [19] Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, [20] il quinto di sardonice, il sesto di sardio, il settimo di crisolito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. [21] E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente”.
(Tratto da: La Sacra Bibbia, Nuovo Testamento, Apocalisse di Giovanni, Cap. 21)."

Silvia Salvadori crea su commissione preziose e uniche decorazioni su fondo oro, selezionando solo le migliori gemme fornite dall’azienda Del Corto Pietre preziose, leader nella lavorazione e nella produzione di pietre preziose a Battifolle (Arezzo).