Arcangelo Gabriele

Icona dell’Arcangelo Gabriele. Riproduzione d’Arte di Silvia Salvadori tratta da Duccio di Buonisegna, particolare del volto dell’Arcangelo Gabriele.

Icona sacra realizzata con tempera e oro zecchino su tavola. Opera eseguita con le antiche tecniche pittoriche della scuola senese del XV sec.
Misure: 15 x 15 cm

Categorie: Medioevo senese

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Descrizione

In questo dipinto Silvia Salvadori ha voluto omaggiare il grande artista senese Duccio di Buonisegna svolgendo numerosi studi e disegni dei volti dei personaggi raffigurati nella grande pala d’altare, la Maestà del Duomo di Siena. Il volto dell’Arcagelo dipinto da Silvia Salvadori presenta un incarnato tipico della pittura duccesca. I sottili filamenti di colore si intrecciano in trasparenza creando delicate sfumature di colore. Grande risalto è stato dato ai decori della veste in broccato in oro zecchino, ottenuti a punzone e a graffio sull’oro e presenti su tutto il girocollo. Geometrie di oro puro e colore che fanno di quest’opera un prezioso gioiello. Silvia Salvadori ha impiegato i migliori pigmenti usati in antico, tra i quali per quest’opera un bellissimo blu lapislazzuli afgano di primissima qualità. Storia: La Maestà fu dipinta dall’artista senese per la cattedrale di Siena tra il 1308 e il 1311. L’opera rappresenta il raggiungimento della maturità artistica raggiunta da Duccio ed è da considerarsi uno dei dipinti più importanti dell’arte pre rinascimentale italiana. La Maestà è attualmente conservata presso il Museo dell’Opera del Duomo di Siena. Si tratta di una grande pala d’altare (misure 425x212 cm ) a due facce. Nella parte frontale spiccano la Madonna col Bambino in trono, circondata da una fitta schiera di angeli su fondo oro. In primo piano in ginocchio si riconoscono i quattro santi protettori di Siena (Sant’Ansano, San Savino, San Crescenzo e San Vittore), mentre sui due lati più esterni troviamo le due sante protettrici : Sant’Agnese e Santa Caterina d’Alessandria dipinte da sontuosi abiti in broccato dorato. Vicno alla Madonna, in secondo piano, troviamo: Sa Paolo e San Evangelista a sinistra, San Giovanni Battista e San Pietro a destra. In alto spiccano una schiera di angeli alati. La predella in alto presentava alcune storie dell’infanzia di Cristo con protagonista Maria e le storie dei Profeti. Molte delle predelle sono state smembrate nel corso dei secoli e alcune di quelle sopravvissute si possono ammirare presso la National Gallery di Londra (Annunciazione), Washington, National Gallery of Art (Natività), New York, Frick Collection (Tentazione sul Monte), Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza (Incontro con la Samaritana) e altri musei stranieri. La fama di questa grandiosa opera è attesta già dalle cronache del tempo che descrive una grande processione di popolo in Suo onore. Opera dal distinto carattere civile e religioso, simbolo del popolo senese. La grande tavola era riccamente decorata nella parte posteriore e suddivisa in due fasce sovrapposte., dove nei ventisei riquadri viene descritta la Passione di Cristo dall’Entrata in Gerusalemme fino alla Resurrezione. La fascia anteriore vi erano rappresentate altre predelle con i passi del Nuovo Testamento, nascita di Gesù e Assunzione della Vergine in Cielo. Nell’opera originale del grande maestro, spiccano elementi bizantini e elementi di gusto gotico uniti ad una perfezione unica dei dettagli e di numerosi elementi decorativi di gusto francese (broccati delle vesti).
Autore: Museo dell’Opera del Duomo di Siena
Misure: 15 x 15 cm
Tecnica: tempera su fondo oro zecchino (23k), tavola antica.

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