10 maggio 2021

Natura

L'artista Silvia Salvadori,  unisce per la prima volta le tecniche pittoriche originali della scuola Toscana del XIV secolo con il mondo della natura.

L’idea nasce dalla sua passione e dal suo amore per gli animali e il paesaggio toscano, che la conducono verso la realizzazione di nuove composizioni di raffinata fattura  e pregio incomparabile. Nei suoi paesaggi troviamo l'anima della Toscana.. Le sue opere traggono ispirazione dai paesaggi medievali e rinascimentali dipinti da Pietro Lorenzetti, Piero della Francesca, Botticelli e dalla produzione artistica tipica del collezionismo mediceo.

Il collezionismo e il mecenatismo mediceo furono il fulcro intorno al quale ruotò l'arte fiorentina a partire dal Quattrocento. E proprio nel rispetto di questa tradizione, Silvia ritorna a svolgere un'azione in profondità verso i gusti personali dei suoi committenti che ad Arezzo e in tutto il mondo richiedono soggetti religiosi e storici, ritratti, composizioni floreali e paesaggi.

 “Il sapere ritrarre fiori e altre cose minute” rispecchia nell’artista, quella volontà di ripercorrere il pensiero più tardi di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, il quale affermò:” Tanta manifattura gli era a fare un quadro buono di fiori, come di figure”. 

 

È così che coi pregiati colori della sua tavolozza, esprime tutto l’amore verso la Natura, la cura verso ogni suo dettaglio attuato secondo le antiche tecniche del primo rinascimento e del suo compiacimento nel veder nascere e germogliare dalle sue opere l’anima del paesaggio Toscano e le sue molteplici tonalità naturali. 

 

I colori vivaci, e allo stesso tempo delicatamente modulati, stesi con brevi e veloci tratti di pennello, esaltano la ricerca scientifica della resa naturalistica dei singoli animali, dei fiori e degli insetti. Le sue sono vere e proprie miniature eseguite abilmente, con una precisione quasi calligrafica degli elementi. 

Ogni opera di Silvia può essere arricchita, su commissione, da pietre preziose e da preziosi ricami d’oro eseguiti con l’antica tecnica detta “della pastiglia” in foglia oro zecchino.